Quanto possono essere importanti i colori in Letteratura? In verità sono sempre stati molti gli autori a dare grande importanza ai colori nelle proprie opere letterarie, e questo si spiega con l'incredibile potere evocativo e la suggestione che essi possono creare, in un ambito, la scrittura, che punta a rivolgersi al cuore più che agli occhi. Così i colori, preziosissima risorsa d'ispirazione poetica, cessano per un momento di essere il prodotto di semplici fenomeni ottici e diventano portatori di significati altri, profondi, immediatamente, seppur quasi inconsciamente, percepibili da chi li ritrova in un'opera letteraria. D'altronde non va dimenticato che la cultura, per natura simbolica, assegna sempre significati ad oggetti, eventi e fenomeni del mondo naturali, e a questo non si sottraggono neppure i colori.
Ripercorrendo la storia della letteratura osserviamo che i colori sono stati fondamentali essenzialmente per due movimenti artistici: Romanticismo e Simbolismo (e ovviamente il suo "evoluto" Decadentismo). Ciò è d'altro canto piuttosto prevedibile: due movimenti che programmaticamente si rivolgono ai sentimenti, che elevano l'estasi e l'immaginazione quali basi della produzione artistica, e che raggruppano scrittori sognatori dai tratti quasi mistici, non possono che vedere nei colori un'importante e straordinaria forza evocativa. E in tal modo i colori si rendono espressione di concetti ed immagini che vanno aldilà del testo, della situazione descritta, riempiendo il lettore di una nuova e sentita emozione.
E' il caso ad esempio del blaue Blume creato dal romantico tedesco Novalis, il "fiore azzurro" simbolo dell'irraggiungibile, dell'infinito, dell'eterno, con cui il giovane e sognatore Heinrich von Ofterdingen, protagonista dell'opera che da lui prende il nome, cerca invano di intraprendere un contatto quasi mistico, in grado di toccare profondamente la spiritualità dell'individuo. Il legame è evidente: il sogno, l'infinito, l'estasi sono simboleggiati da un colore, il blu, che da sempre ha una vena malinconica e sognatrice in sé, senza dimenticare che esso è il colore del mare e del cielo per eccellenza, di due sfere del mondo che all'uomo appaiono, appunto, infinite.
Avanzando di qualche decennio troviamo il capolavoro di Stevenson, il Dottor Jekyll e Mr Hyde, in cui viene enfatizzato il tradizionale binomio bianco-nero come simbolo, rispettivamente, di bene e male: la casa di Jekyll è bianca sulla facciata, che si apre su una piazza larga e luminosa; ma il retro della stessa, da cui Hyde esce per compiere le sue scelleratezze, si apre su un sobborgo oscuro, malridotto della città, simbolo del demonio che l'alter-ego di Jekyll rappresenta.
Proseguendo ancora ci imbattiamo in Pascoli, poeta del Simbolismo italiano per eccellenza, che eleva, come è prevedibile, il rosso a colore della tentazione e della passione, rimandando ad una sensualità sempre celata e misteriosa nelle opere del poeta. E' il caso del Gelsomino notturno dalle "fragole rosse" e della Digitale purpurea con il suo bel fiore affascinante e letale nello stesso tempo. Ma d'altronde il simbolismo, il rinvio ad aspetti che scavalcano i limiti del contesto rappresentato, è ciò che rende le poesie di Pascoli davvero innovative.
E infine perché non fare un cenno al classico della letteratura italiana, la Divina commedia, dove la scala cromatica dei colori rappresentati è ampissima, utile a Dante per rendere quelle differenze tra i vari cieli del Paradiso e creare quelle contrapposizioni tra i tre regni che tutti noi tanto conosciamo. Segno, ancora una volta, dell'antica e intramontabile capacità espressiva che è insita nei colori.
Avanzando di qualche decennio troviamo il capolavoro di Stevenson, il Dottor Jekyll e Mr Hyde, in cui viene enfatizzato il tradizionale binomio bianco-nero come simbolo, rispettivamente, di bene e male: la casa di Jekyll è bianca sulla facciata, che si apre su una piazza larga e luminosa; ma il retro della stessa, da cui Hyde esce per compiere le sue scelleratezze, si apre su un sobborgo oscuro, malridotto della città, simbolo del demonio che l'alter-ego di Jekyll rappresenta.
Proseguendo ancora ci imbattiamo in Pascoli, poeta del Simbolismo italiano per eccellenza, che eleva, come è prevedibile, il rosso a colore della tentazione e della passione, rimandando ad una sensualità sempre celata e misteriosa nelle opere del poeta. E' il caso del Gelsomino notturno dalle "fragole rosse" e della Digitale purpurea con il suo bel fiore affascinante e letale nello stesso tempo. Ma d'altronde il simbolismo, il rinvio ad aspetti che scavalcano i limiti del contesto rappresentato, è ciò che rende le poesie di Pascoli davvero innovative.
E infine perché non fare un cenno al classico della letteratura italiana, la Divina commedia, dove la scala cromatica dei colori rappresentati è ampissima, utile a Dante per rendere quelle differenze tra i vari cieli del Paradiso e creare quelle contrapposizioni tra i tre regni che tutti noi tanto conosciamo. Segno, ancora una volta, dell'antica e intramontabile capacità espressiva che è insita nei colori.